Distretto del Cibo della Daunia Rurale, superato primo step. Via libera della Regione

La Giunta regionale ha dato il via libera alla prima istanza del Distretto del Cibo della Daunia Rurale. Un primo grande risultato che premia il processo di aggregazione avviato dal GAL Daunia Rurale 2020, ente capofila del progetto che intende qualificare l’intero comparto agroalimentare dell’Alto Tavoliere.

La Regione Puglia – dichiara il vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese – scommette sull’idea elaborata dal GAL Daunia Rurale  che, focalizzandosi in particolare su bollicine, vino e olio, ha tutte le carte in regola per rinnovare e promuovere a livello nazionale e internazionale l’identità del territorio delle comunità di San Severo, San Paolo di Civitate, Poggio Imperiale, Apricena, Chieuti, Serracapriola e Torremaggiore. Più in generale, pensiamo che i distretti del cibo sono la lezione più promettente appresa da EXPO 2015 perché mobilitano territori come quelli della provincia di Foggia, caratterizzati da attività agricole e agroalimentari che si svolgono non solo in campagna ma anche in aree urbane o prossime alle città, a una nuova responsabilità verso la terra, gli alimenti, la salute e i consumi equilibrati.”.

Al Distretto del Cibo della Daunia Rurale hanno aderito 69 imprese, tra cui prevalgono quelle agricole (coltivazione di cereali, uva e olio) e quelle di trasformazione agroalimentare (vino e spumante, olio, conserve, pasta, ortaggi, insaccati e carni), e 15 attori istituzionali e sociali.

“Il riconoscimento della Regione Puglia – aggiunge la Presidente del GAL Daunia Rurale 2020 Pasqua Attanasio – dopo un attento lavoro di valutazione che ha coinvolto più attori istituzionali, dimostra che non siamo soli in questa sfida. Si tratta solo del primo step di un iter lungo e complesso, ma lo consideriamo comunque un risultato che premia l’impegno del nostro Gruppo di Azione Locale che ha tra i suoi obiettivi strategici proprio la costituzione del Distretto del Cibo in un territorio che, nonostante la forte vocazione agricola, non ha mai avuto un distretto riconosciuto. Lavoreremo in sinergia per qualificare sempre più le produzioni, favorire l’accesso ai contratti nazionali di distretto, organizzare le filiere agroalimentari in maniera innovativa, rafforzare le connessioni e i rapporti tra le imprese del territorio, potenziare la ricerca pubblica e privata. Il nostro auspicio è di accompagnare nei prossimi anni le numerose piccole e medie imprese, contribuendo alla crescita economica e sociale del territorio, specie nella fase post-pandemica”.

Nei prossimi giorni sarà avviata la seconda fase di lavori che vedrà coinvolti i soggetti interessati per giungere alla costituzione giuridica del Distretto, quindi alla realizzazione dello studio di fattibilità, atto propedeutico all’approvazione finale cui seguirà l’iscrizione nel registro nazionale dei Distretti del Cibo, ai sensi della legge n. 205 del 27 dicembre 2017.